Arte Italiana 1864-1917
A cura di Massimo Bertozzi
29 giugno – 27 ottobre 2024
Articolata in sette sezioni e un intermezzo, la mostra segue le tracce delle mutazioni della pittura dopo l’Unità, dal superamento delle scuole regionali alla ricomposizione di una impronta nazionale, per puntare dritto a una cultura artistica adatta ai tempi moderni della “Nuova Italia”. È in questo contesto che il mondo imprenditoriale, l’alta finanza e l’intraprendenza aristocratica, e non più solo le accademie e le altre istituzioni pubbliche, diventano promotori delle belle arti e, come collezionisti o mecenati, importanti figure di riferimento per gli artisti e i mercanti.
Mentre si assiste al tramonto degli ideali del Risorgimento, a cui gli artisti avevano partecipato con coerenza e coraggio civile, e si manifesta l’involuzione conservatrice della classe politica nazionale, rinasce finalmente un’Arte italiana.
Quello della mostra è dunque un iter che dagli ultimi palpiti macchiaioli conduce all’effervescenze della scapigliatura fino agli esiti finali del divisionismo, cioè da Fattori e Lega a Boldini e De Nittis a Nomellini, Balla.
Senza contare che altri artisti presenti in mostra con le loro opere portano i nomi di Signorini, Spadini, Pellizza da Volpedo, Zandomeneghi e Corcos, e poi ancora Antonio Mancini, Tranquillo Cremona, Mosè Bianchi, Emilio Longoni, Angelo Morbelli, Gaetano Previati, e tanti altri.
In totale si tratta di una novantina di opere – tra dipinti su tela e su tavola, acquerelli, pastelli e sculture in bronzo e in gesso – che abbraccia un arco temporale che va dal 1864 fino al 1917.
Palazzo Cucchiari – Fondazione Giorgio Conti Onlus
Via Cucchiari, 1 – Carrara
Sponsor: R.E.D. Graniti S.p.A.
Media partner: Finestre sull’Arte
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